Pubblicato il: 04/03/2017   
Grandissima partecipazione alla manifestazione organizzata con le scuole per dire "No al bullismo"

Giovedì mattina 9 marzo 2017 si è tenuta la ”Marcia pacifica non competitiva contro il bullismo organizzata dall’Istituto superiore Primo Levi di Seregno, con il patrocinio dell’Assessorato alle politiche sociali, educative, istruzione, famiglia, pari opportunità, innovazione digitale.

Centinaia gli alunni e  le alunne dell’Istituto superiore  e delle scuole secondarie di primo grado A. Manzoni, G. Mercalli e Don Milani che sono partiti dalla sedi della proprie scuole verso la Piazza Risorgimento dove erano presenti  le autorità cittadine, il Sindaco Edoardo Mazza e l'Assessore all'istruzione Ilaria Anna Cerqua.

In Piazza gli studenti degli Istituti hanno portato striscioni con slogan e letto frasi sul bullismo.

Si riportano alcune delle più celebri citazioni sul bullismo.

«Il coraggio è il fuoco, e il bullismo è il fumo» Benjamin Disraeli

«Si prova una vergogna tremenda ad essere vittima di bullismo, perché ad un certo punto cominci a pensare che ci sia un motivo per cui sei stato preso di mira»

«Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso»  Eleanor Roosevelt

 

«Agli insegnanti e ai genitori: avete tutto sotto i vostri occhi. Occorre solo la voglia di guardare, di vedere davvero. E ai ragazzi e alle ragazze che vivono questo inferno, un abbraccio da un fratello che vi dice: tenete duro, un giorno l’inferno finirà» Massimo Gramellini

 

«Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni. Dobbiamo sempre schierarci. La neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima. Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato» Èlie Wiesel

 

«Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l’indifferenza dei buoni» Martin Luther King

 

«In ogni storia di bullismo non c’è mai un vincitore e nemmeno un vinto: c’è solo un soggetto debole che se la prende con uno ancora più debole e approfitta dell’incompetenza e dell’analfabetismo emotivo che domina l’ambiente in cui entrambi vivono e si muovono per affermare un potere fittizio, fatto di degrado, umiliazione, solitudine e omertà» Alberto Pellai