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Area: Welfare, Sociale e Casa
Ufficio: SERVIZI PER L'ABITAREL'affitto a canone concordato permette di accedere a benefici e agevolazioni fiscali.
L’affitto a "canone concordato" è regolato da contratti tipo redatti in seguito ad accordo locale sottoscritto dalle associazioni dei proprietari e degli inquilini, nei quali si stabilisce un tetto massimo e minimo per il canone, regolato da parametri che tengono conto di diversi fattori, tra i quali la posizione e le caratteristiche dell’immobile. La durata del contratto (3 anni più 2 anni di rinnovo) è più breve di quella ordinaria 4+4.
Il vantaggio per l’inquilino è dato dall’entità del canone d’affitto, in genere inferiore al prezzo di mercato, e da eventuale detrazione irpef se il reddito dello stesso è inferiore a determinati importi. Il contratto concordato prevede benefici fiscali anche per il proprietario per il quale, in caso di opzione per la cedolare secca, l’imposta (IRPEF) è pari al 10% dell’intero canone percepito (anziché 21% per il contratto libero) ed è sostitutiva delle addizionali regionali e comunali nonché dell’imposta di registro e di bollo; nel caso di opzione per la tassazione ordinaria, l’imposta (IRPEF) è calcolata (con aliquote determinate in base al suo reddito complessivo) sul 66,50% del canone annuo percepito (anziché sul 95% per il contratto libero) mentre la tassa di registro è ridotta del 30%. Inoltre può beneficiare sull'abitazione e sue pertinenze limitatamente ad una unità per categoria (C/2, C/6, C/7)date in locazione, della riduzione dell'aliquota IMU al 7,6 per mille(‰), ulteriormente ridotta al 75%, anziché un’aliquota pari al 10,2 per mille (‰) prevista per le seconde case affittate con contratti ordinari.
Per ottenere informazioni in merito ci si può rivolgere direttamente all'ufficio Servizi per l'Abitare
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